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Oggi vorrei ritornare a parlare di elementi di design proponendo 5 oggetti davvero fuori dall’ordinario, non convenzionali e molto particolari!

LIBRERIA CARLTON

La libreria Carlton è stata ideata da Ettore Sottsass nel 1981 anno in cui fonda anche il gruppo creativo chiamato Memphis e formato da architetti e designer internazionali.

Questo gruppo ha modificato profondamente il design dell’epoca stravolgendo i canoni di bellezza di allora.

La libreria Carlton è molto grande ed è decisamente un pezzo molto eccentrico, dalla forma che potremmo quasi definire antropomorfa, perché ricorda un uomo che solleva le braccia e ha le gambe aperte.

Realizzata mettendo giocosamente insieme forme geometriche colorate il risultato è una costruzione che ricorda un po’ un castello di carte, un po’ un video gioco e un po’ un totem.

Realizzata in legno e laminato plastico (materiale considerato fin’ora povero), Carlton è “una risposta ludica alla necessità di avere forme solide e godibili: un modo per raccordare, non senza ironia, il sacro e il profano, la storia e l’attualità, l’archetipo e le sue manifestazioni“.

Questo pezzo singolare e molto colorato può essere usato sia da libreria che da divisorio.

(credit: Menphis)

PRATONE

Pratone è una originale chaise longe disegnata nel 1966 da Ceretti, Derossi e Rosso per il brand Gufram che lo produce nel 1972.

È senza dubbio un pezzo non convenzionale in , formata da 42 lunghi steli verdi e morbidi di poliuretano rivestito in Guflac (speciale vernice inventato e prodotto dall’azienda) tra i quali ci si può sdraiare e “perdersi”.

È letteralmente “un pezzo di giardino”, interamente assemblato e rifinito a mano e ci vogliono 5 settimane per realizzarlo.

Si possono unire più pezzi per ricreare un’area verde più grande.

Nel 2016, in occasione del suo 50esimo compleanno Pratone si ghiaccia e diventa “Nordic Pratone” in versione total white.

Nel 2021 nasce Pratone forever, una versione più piccola di pratone, per adeguarsi alle dimensioni dell’arredo di oggi e, pur mantenendo la sua anima in poliuretano, viene rivestito in tessuto elasticizzato in lana bouclé.

(credit: Gufram)

ATTACCAPANNI CACTUS

L’attaccapanni Cactus è disegnata da Guido Drocco e Franco Mello nel 1972 sempre per Gufram.

Questo originale attaccapanni raffigura molto bene il design made in Italy assolutamente creativo degli anni 70.

Realizzato, come Pratone, in poliuretano espanso e trattato con vernice Guflac, nasce verde, ma negli anni si tinge anche di altri colori.

È un Cactus senza spine che puoi abbracciare senza farti male!

Cactus non è solo un attaccapanni, ma un vero e proprio totem, un oggetto decorativo dall’anima pop.

(credit: Gufram)

LAMPADA MOOOI HORSE

La lampada Horse è stata disegnata da Front (quartetto femminile di designers svedesi) nel 2006 per il brand Moooi (brand dei Paesi Bassi).

Questa lampada ha la forma e le dimensioni di un cavallo vero, con un paralume in testa.

È realizzato in polistirolo nero, ma il cavallo sembra scolpito, anche se il corpo è ricoperto di cerchi in rilevo.

È una lampada decisamente anti convenzionale e un oggetto inaspettato che porta un tocco di natura in stile fiabesco e, possiamo dirlo, un po’ folle!

Certo è un elemento che non passa inosservato.

(credit: Moooi)

TAVOLO PAINT OR DIE BUT LOVE ME

Tavolo progettato dal giovane designer francese John Nouanesing

La sensazione è di osservare un tavolo invisibile su cui è stato versato della vernice rossa che ad un certo punto come per magia si è bloccata con gocce sospese e altre in formazione.

È un effetto ottico davvero considerevole e, a discapito delle apparenze, è un tavolo stabile e resistente.

Il tavolo simboleggia l’amore, il romanticismo e la sofferenza è un perfetto incrocio tra arte e design!

(credit: John Nouanesing)

 

Questi 5 oggetti di design sono decisamente particolari, fuori dall’ordinario, non pensi? Li conoscevi tutti?

Ne metteresti qualcuno in casa?

Spero che questo articolo ti sia stato utile e ti sia piaciuto, nel caso fammelo sapere nei commenti!

Sentiti libero/a di condividerlo con chiunque tu pensi possa essere interessato, ne sarò onorata e mi aiuterà a farmi conoscere.

Se hai bisogno di una consulenza per casa tua non esitare a contattarmi!

Il parquet è un elemento per la casa che incuriosisce e spaventa… spesso chi lo ama non lo usa perché ha paura che sia delicato e si possa rovinare facilmente; e spesso le motivazioni di chi non lo ama sono le stesse: troppo delicato!

Se il parquet è il tuo sogno proibito, ma hai paura questo articolo fa per te!!

Il legno è un elemento che aiuta a rendere più calda ed accogliente la casa, anche nelle sue essenze “fredde”!

Inoltre gli da un tocco di eleganza e unicità: a differenza delle piastrelle che sono prodotte in serie, non ci sarà MAI un listone di legno uguale ad un altro!

Le essenze del legno sono davvero tante e questo rende questo materiale versatile e adatto a qualunque stile!

TIPOLOGIE DI PARQUET

Ci sono 2 tipologie di parquet

– massello;

– predefinito;

Spesso tra i parquet viene inserito il laminato, ma così non è perché, per essere considerato parquet lo spessore di legno nobile dovrebbe essere di 2,5 millimetri minimo e non è il caso del laminato!

Il laminato è formato solo da fibre di legno e rivestite da una carta stampata a simulare il legno.

Prima di parlare delle due tipologie di parquet voglio segnalarti anche un altro tipo di pavimento in legno: ovvero il legno industriale.

Anche questo non può essere considerato parquet perché è composto da piccoli listelli ottenuti da scarti di legno di altre lavorazioni.

Un vantaggio di questo pavimento è che è molto economico e i suoi listelli piccoli creano un bell’effetto scenografico e particolare.

– PARQUET IN LEGNO MASSELLO

Il parquet in legno massello è il parquet più pregiato perché è composto da listelli formati da un unico blocco di legno, detto legno nobile.

Questo parquet è un parquet grezzo: i listelli, infatti, prima vengono posati e poi lavorati, in base a come vuoi l’effetto finale.

È un pavimento pregiato, senza dubbio il più costoso, ma è anche vero che, proprio per il fatto che i listelli sono un unico blocco di legno è anche più duraturo.

Ti sarà possibile, infatti, farlo levigare più volte senza perdere la sua bellezza.

Una cosa importante da sapere sul parquet in legno massello è che ha i listelli di formato medio-piccolo, non sarà possibile avere listelloni grandi!

La posa di questo parquet non è un gioco da ragazzi e non è pensabile il fai da te, meglio chiamare un posatore specialista!

– PARQUET PREDEFINITO

Il parquet prefinito è un parquet multi strato: i listelli, infatti sono formati da due o tre strati più sottili incollati tra di loro e di solito solo lo strato superiore (quello visibile) è in legno nobile.

Per il fatto di avere meno quantitativo di legno nobile è sicuramente più economico del parquet in legno massello.

Questo parquet è pronto all’uso, ovvero, a differenza del massello, lavorato prima della posa.

Qui c’è la possibilità di listelloni lunghi e larghi.

A differenza del massello non si potrà levigare tante volte, proprio per via dello strato di legno nobile più sottile, quindi bisognerà averne un poco più cura.

Anche per questo parquet la posa fai da te è decisamente sconsigliata, mi raccomando di chiamare uno specialista!

PERCHÉ SCEGLIERE UN PARQUET?

Avere un pavimento in legno significa usare un elemento naturale e questi elementi aiutano a rilassarsi!

Inoltre il legno è un materiale riciclabile, quindi ecosostenibile!

Se sei una persona che ama camminare a piedi nudi con il parquet avrai un confort che non potrai avere con le piastrelle in ceramica o gres, anche solo per il fatto che è un materiale caldo!

Il parquet è un pavimento senza fughe cosa che lo rende più facile da pulire e anche più igienico.

Se trattato correttamente il pavimento in legno è antistatico e non patisce macchie o polvere ed è igroscopico perché assorbe l’umidità in eccesso, cosa davvero positiva!

Quest’ultimo aspetto, però può anche essere uno svantaggio perché i ristagni d’acqua possono rovinarlo!

Ovviamente ci sono essenze più resistenti e altre meno!

(credit: pavimentimerz.com; professioneparquet.it)

CI SONO ANCHE I CONTRO…

Il pavimento in legno, inutile negarlo è più delicato rispetto a un pavimento in ceramica o gres, bisgna fare più attenzione a graffi ed incisioni, dovuti per esempio a spostamento di mobili o graffi animali!

È anche vero che con la levigatura però si potrà anche risistemare.

Rispetto ad un pavimento in ceramica o gres richiede anche una manutenzione maggiore, inoltre il parquet si ossida, ovvero nel tempo cambia colore a seconda della sua esposizione al sole (ti farà ridere, ma il legno, come noi, si abbronza al sole!)

Ci sono legni che si ossidano più velocemente di altre, ma è un effetto comune a tutti i legni.

(credit: @pavimor_parquet)

LO SAPEVI CHE LO PUOI PERSONALIZZARE?

Ci sono degli elementi che puoi scegliere tu quando scegli un pavimento in legno:

Oltre alla tipologia di parquet, massello o prefinito, ovviamente hai la possibilità di scegliere il formato, ovvero la grandezza dei listelli e l’essenza del legno e qui la varietà è davvero ampia.

I legni si differenziano per provenienza, durezza, stabilità… la scelta dipenderà soprattutto dall’utilizzo, ovvero se è messo in zone ad alto calpestio o meno, e dal colore.

Un’altra cosa che puoi scegliere è la posa, e ce ne sono tre tipi:

– INCOLLATA, come si può intuire i listelli vengono incollati al massetto o al pavimento esistente. Questo crea un pavimento stabile e silenzioso.
Questo tipo di posa è ideale per entrambi i tipi di parquet.

– FLOTTANTE, i listelli vengono appoggiati su un materassino isolante che appoggia su massetto o vecchio pavimento.
Adatto soprattutto per parquet predefinito perché è ideale per listelli di medio/grande formato.
Con questa posa ci saranno dei giunti di dilatazione per permettere i micromovimenti del pavimento.

– CHIODATA, è una posa ormai poco utilizzata, perché lunga e laboriosa, ma è anche la tecnica più antica e andava nominata.

Rispetto alle piastrelle con il legno hai anche più possibilità di schemi di posa, non è obbligatorio mettere i listelli paralleli l’uno all’altro, anche se sfalsati, o a spina che sono i più conosciuti, potresti decidere per disegni diversi e particolari!

(credit: almafloor.it)

Un’altra cosa che puoi scegliere è la lavorazione del listello, quello che darà l’effetto estetico al tuo pavimento, ce ne sono di molti tipi, ma quattro in particolare sono forse i più visti:

– PRELEVIGATO, i listelli hanno una superficie liscia

– SPAZZOLATO, un procedimento che lascia la superficie ruvida e che enfatizza le venature naturali del legno

– SABBIATO, si ottiene “sparando” sul legno aria e sabbia, appunto.
In questo modo vengono eliminate le fibre più tenere, arrivando in profondità e lasciando risaltare, molto in rilievo (e in misura maggiore rispetto allo spazzolato) quelle più dure.
Il parquet ottenuto con questa tecnica avrà un aspetto antico e vissuto, dal forte carattere.

– ANTICATO tecnica che richiede molta lavorazione.
Quest’effetto si ottiene lavorando le tavole sia a livello meccanico che chimico, intervenendo sulla superficie con rulli dalle sporgenze irregolari e applicando trattamenti che danno al colore un aspetto vissuto e logorato dal tempo.

Infine puoi scegliere il trattamento finale da dare al tuo parquet, questo va scelto sia per l’aspetto estetico che per la pulizia e manutenzione.

– VERNICIATO, è un sottile strato di vernice trasparente che serve a proteggere il legno, ha un effetto lucido, ma si possono usare vernici all’acqua per un aspetto più naturale e opaco.
Con questo trattamento il legno resiste bene allo sporco e la pulizia è semplice.

(credit:flooringstores.com)

– OLIATURA, l’olio penetra nel legno e lo nutre, però questo trattamento richiede una manutenzione più accurata.

(credit: gruppobea.design)

– CERATURA, viene passato uno strato di cera sul legno, ma è una finitura poco utilizzata perché richiede molta manutenzione.

(credit: ivassalletti.it)

In tutti i casi comunque per pulire il parquet è meglio non usare il mocio o le scope con frange, meglio un panno in microfibra.

E poi bisognerà fare attenzione ai detersivi evitando quelli aggressivi.

ANCORA DUE INFO IMPORTANTI

Sul pavimento in legno ci sono 2 falsi miti che circolano e che potrebbero essere motivo di tentennamento:

– Si può usare il parquet in cucina e in bagno?

Sì, si può! Certo non tutte le essenze sono adeguate, lo abbiamo detto prima perché particolarmente igroscopiche, ma se prendi il legno di teak, per esempio, non avrai problemi… ci fanno le imbarcazioni con quel legno!

Altri legni adatti a questi due ambienti sono l’iroko e il doussié.

(credit: binieattolini.it; cadoringroup.it)

– Si può usare con il riscaldamento a pavimento?

Se è vero che in generale il legno può subire deformazioni con l’umidità o con le variazioni di temperature è altrettanto vero che con il tipo di legno giusto e alcune precauzioni sarà possibile posare il parquet anche su un riscaldamento radiante.

I legni migliori in questo caso sono quelli ad alta resistenza come il teak, il rovere o l’iroko.

(credit: parquet-direct.it)

Spero che questo articolo ti sia stato utile e ti sia piaciuto, nel caso fammelo sapere nei commenti!

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Un elemento caratterizzante in camera da letto è la testiera del letto perché determina in qualche modo lo stile e il mood dell’intera stanza.

Ho già affrontato l’argomento camera da letto, con suggerimenti su come decorarla in generale, come decorare la parete letto in particolare, oggi vorrei concentrarmi su questo dettaglio, che in realtà può fare davvero la differenza!

Naturalmente esistono strutture di letto che già presentano una testiera, e onestamente se ne trovano davvero di tutti i tipi e gusti.

Ma, se sei una persona fantasiosa e vuoi personalizzare la testiera a tuo piacimento, lo puoi fare, ti basterà comprare un letto sommier, ovvero un letto che ha solo la base!

Vediamo ora qualche tipologia di testiera tra cui scegliere!

1 – IN LEGNO

Il legno è un materiale versatile e volendo low cost per una testiera del letto.

La soluzione più facile è usare assi di legno, in verticale o orizzontale!

(credit: shop8.onlinestoresoutlet.ru; colorsandcraft.com)

È possibile usare canne di bambù o tronchi sottili, o ancora, puoi usare i bancali in pellet.

Con i pallet potresti anche creare delle nicchie laterali sfruttando il loro spessore.

(credit: booking residence-capraggia.de; shop04004.shadrychant.com)

In tutti i casi puoi lasciare il legno grezzo, decaparlo per uno stile shabby, oppure colorarlo con colori che hai scelto come palette.

Potresti anche realizzare una boiserie bassa che prenda la lunghezza del muro, o ancora, per un’idea originale, potresti pensare di usare una o due vecchie porte!

(credit: mondadori editore; var-dags-rum)

2 – IMBOTTITA

Ne trovi in commercio di già realizzate, la puoi far fare da un tappezziere, ma volendo la potresti fare da solo/a realizzando qualcosa di davvero unico!

Per farlo da soli bastano un pannello in legno, della gommapiuma e il tessuto che ti piace.

Puoi realizzarlo liscio per una stanza più moderna, ma se hai manualità potrai anche fare qualche lavorazione tipo l’effetto trapuntato, per un letto classico!

(credit: Holms Homes; overstock)

 

È importante che sia ben imbottita per un effetto più elegante e raffinato.

Puoi scegliere una testiera in stoffa, in velluto, ma anche in pelle o ecopelle per un effetto più d’impatto!

In commercio esistono anche pannelli e moduli componibili per una testiera del letto unica e originale!

Se ti piace, con questi moduli componibili potresti anche ricoprire tutta la parete!

(credit: archiproduct.com; Alessandra Fedorova)

3 – CON CUSCINI

Se una testiera completamente imbottita ti sembra troppo, ma ti piace l’idea di qualcosa di morbido, potresti pensare ad appendere dei cuscini!

Saranno cuscinoni (due separati o uno unico non importa) con grandi asole da infilare in un bastone ed appendere alla parete!

Il bastone può essere un semplice bastone per tende e può essere in legno o in metallo, l’importante è che sia lungo almeno quanto il letto.

(credit: @sarahmontgomerydesign; drom living)

4 – IN FERRO BATTUTO

Non è obbligatorio dover avere tutta la struttura in ferro battuto, è possibile avere solo la testiera!

Anche qui c’è l’imbarazzo della scelta, da testiere semplici e lineari a quelle molto elaborate.

Puoi anche avere una testiera in ferro battuto imbottita, o attaccarci sei cuscini, per mantenere il fascino del ferro, ma anche la comodità dell’imbottitura!

(credit: cosatto; aliexpress)

5 – IN MURATURA

È possibile creare una piccola contro-parete, in muratura o in cartongesso, che può essere lunga quanto il muro, o solo un poco più larga del letto, ad altezza desiderata.

In questa controparete si potranno poi ricavare delle nicchie che possono fungere da comodini.

Se questo muretto è abbastanza alto, si potrebbe pensare ad una nicchia lunga anche in alto.

(credit: Jover Construcciones; @vevamall)

Infine lo spessore di questo muretto servirà da mensola per appoggiarci quello che preferisci, da oggetti decorativi a lampade!

Naturalmente queste nicchie possono anche essere illuminate creando così un po’ di gioco e di atmosfera.

(credit: estudiomatmata.es; Ons Haarlemse Huisje)

6 – CON MOBILE

Ti piace l’idea di prima, ma non hai voglia fare dei lavori? Puoi usare un mobile!

Può essere una libreria bassa e magari modulabile: avresti sempre il ripiano superiore e lo spazio da usare come comodino, liberando di fatto spazio vicino al letto.

(credit: iStock; uoifa.com)

7 – DISEGNATA

Perché non disegnarla? Non è scritto da nessuna parte che la testiera del letto debba essere un qualcosa di fisico!

Se sei un tipo originale puoi disegnare una testiera della forma e grandezza che vuoi, usando stickers o washi tape.

(credit: clemaroundthecorner.com; audreysjl)

Questa soluzione ti permetterebbe di cambiare testiera quando vuoi, ti basterà staccare il nastro e crearne una nuova.

Puoi usare gli stensil e, dinuovo, dare alla tua testiera la forma che preferisci o ancora semplicemente usare il color blocking!

(credit: Sarah Cooper; historiasdecasa.com.br)

8 – CON PIASTRELLE

Questa non è una soluzione che si vede spesso, ma puoi realizzare la testiera del tuo letto anche con le piastrelle in ceramica o gres porcellanato, le stesse utilizzate per i rivestimenti di bagni e cucine.

Come il muretto è una soluzione più “invasiva” e oserei dire definitiva, ma anche di grande impatto scenografico.

La modularità e i vari formati delle piastrelle ti permette ti creare i più svariati disegni a parete.

Qui potrai davvero dare spazio alla tua fantasia!

Un vantaggio non indifferente si questa soluzione è che è davvero facile da pulire risultando così molto igienica!

(credit: beriestain.com; Patchwork Harmony)

Quale tra queste idee ti è piaciuta di più? Fammelo sapere nei commenti.

Qualsiasi tipologia di testiera tu scelga ricorda che per un aspetto regale e importante di letto e in generale della stanza la testiera dovrà avere grandi dimensioni!

Spero che l’articolo ti sia stato utile e ti sia piaciuto, nel caso fammelo sapere di nuovo nei commenti.

Sentiti libero di condividere l’articolo con chiunque pensi possa essere interessato, ne sarò onorata e mi aiuterà a farmi conoscere!

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Il paraschizzi della cucina, nasce per proteggere il muro dall’acqua e dagli schizzi di cibo che inevitabilmente si fanno quando si cucina.

Per questo motivo bisogna scegliere bene il materiale da usare che dovrà essere resistente ad acqua, calore umidità e anche ai detergenti che si usano per pulire.

Una volta si ricoprivano con le piastrelle fino a 2 metri tutti i muri della cucina, come si faceva con i bagni, poi solo le pareti dove sarebbero stati posizionati i mobili, fino ad oggi che è diventata una fascia che va dal top del piano di lavoro fino alla base dei pensili.

Con questo ridimensionamento il paraschizzi della cucina oltre a rimanere funzionale è diventato un vero elemento caratterizzante di questo ambiente.

Ci sono infatti molte possibilità diverse di scelta per il paraschizzi e vorrei vederne qualcuna insieme.

Il colore andrebbe visto insieme allo stile della cucina e al top scelto e si può fare in tre modi:

– in armonia con le tonalità della cucina, quindi un tono su tono;

– in contrasto con il resto usando colori che facciano risaltare questa fascia;

– in alcuni casi è possibile anche scegliere lo stesso materiale del top per creare il paraschizzi.

(credit: Lauren Eloise; abckuchnie.pl; suarco.es)

Altri due aspetti da valutare sono

– tinta unita o disegno?

– finitura lucida o opaca?

(credit: Marion Alberge; yoju360.com)

(credit: fillyourhomewithlove.com; domino.com)

Definite queste cose allora si andrà a scegliere il materiale giusto, vediamone insieme qualcuno:

1 – PIASTRELLE CERAMICA, GRES PORCELLANATO E CEMENTINE:

Le piastrelle in ceramica sono un classico e sul mercato se ne trovano di tutte le forme, dimensioni e colori, sarà facile trovare quella che si abbina perfettamente alla tua cucina.

(credit: viverelostile; Fox Homes)

Ultimamente sono tornate anche di moda le cementine che sono un tipo di piastrella costituita da una base di sabbia e cemento e un agglomerato di frammenti di marmo mescolato, di nuovo, con cemento e ossidi naturali.

Sono più spesse delle piastrelle di ceramica e di solito più grezze perché artigianali.

(credit: mosaic factory; marazzi.it)

Tra le piastrelle ci sono anche quelle in gres porcellanato che è un materiale davvero molto resistente.

Con questo materiale fanno anche piastrelle effetto legno, marmo e cementine.

Alcuni produttori, come Marazzi, inoltre, producono, con il gres porcellanato anche delle lastre molto grandi che permettono di avere top e paraschizzi uguali!

Top e paraschizzi uguali donano uniformità ed eleganza alla cucina e, per un effetto ancor più completo sappi che, con questo materiale è possibile anche fare il lavandino!

(credit: marazzi.it)

2 – PIETRE SINTERIZZATE

Le pietre sinterizzate sono materiali 100% naturali e riciclabili, molto performanti: sono infatti super resistenti a graffi, macchie e sbalzi di temperature, igienici e facili da pulire.

Sono solitamente prodotte in lastre dal grande formato, anche qui è possibile avere top, paraschizzi e lavello dello stesso materiale.

In commercio le marche più conosciute sono il Neolith, Dekton e Lapitec.

(credit:lapitec.com; neolith.com)

3 – LEGNO

Rimanendo in tema di materiali naturali se hai il pavimento in parquet perché non proseguire anche sul muro e fare il paraschizzi dello stesso materiale?

Ovviamente lo puoi usare anche se non hai il parquet a pavimento, riscalderà l’ambiente e sarà un elemento inaspettato in cucina!

Ci sono dei legni che sono altamente resistenti all’umidità e agli sbalzi di temperatura, con un corretto trattamento potrà essere anche un originale paraschizzi!

(credit: massiv-arbore.ru; mobila-artdecor.ro)

4 – RESINA E VERNICE

Per non avere alcuno spessore è possibile anche utilizzare la resina o delle speciali vernici lavabili!

Sono soluzioni fantastiche perché, oltre a non avere spessore non hanno fughe!

(La resina potrebbe essere una buona soluzione per cambiare un paraschizzi esistente, senza opere murarie!)

Sono idrorepellenti, resistono anche alle muffe e agli agenti chimici.

(credit: lemebel.com.ua; chiefhouse.ru)

Tra le vernici ricordo la vernice lavagna che permette di personalizzare la cucina con scritte ogni giorno diverse!

(credit: heimatbaum.com;@NeptuneHome)

5 – VETRO

Il vetro, nello specifico vetro temperato, è un altro materiale che si può usare per la fascia del paraschizzi.

Si può colorare o decorare il lato retrostante della lastra e anche retro illuminare per una funzionalità maggiore.

È igienico, facile da pulire, non teme umidità né calore ed essendoci la possibilità di avere tutte le dimensioni si eliminano le fughe!

(credit: damion.club; bhg.com)

6 – METALLO

Come il vetro si possono avere lastre di grandi dimensioni eliminando o quasi la presenza si fughe.

Ci sono vari tipi di metallo, acciaio, alluminio, ottone o rame.

Per un effetto wow, abbina la cappa in metallo a vista al paraschizzi scelto!

L’acciaio è un materiale un po’ freddo, perfetto ovviamente per le cucine professionali e anche per chi ha scelto uno stile industriale, ma se ben bilanciato sui può usare bene o male con tutte le cucine!

Se vuoi un tocco di più glamour allora meglio il rame, che però ha bisogno di qualche attenzione in più per l’installazione.

(credit: Lucy Harris Studio; apartment34.com)

7 – SPECCHIO

Lo specchio ha il vantaggio di amplificare visivamente lo spazio e la luce!

Quindi potrebbe essere un’ottima idea usare lo specchio come fascia paraschizzi, soprattutto se la cucina è piccola!

Piccola attenzione: dovrai avere un piano di lavoro con poche cose e ben ordinate, perché lo specchio riflette tutto, anche il caos!

(credit: cjad.squarespace.com; rougholdglass.co.uk)

8 – FENIX E HPL

Fenix e Hpl sono materiali costituiti da fibre di cellulosa a da resine termoindurenti che li rendono resistenti a impatti, graffi e variazioni di temperatura.

Il Fenix in particolare ti da la possibilità di rimarginare i micrograffi semplicemente scaldando la parte rovinata con il ferro da stiro!

Sono materiali igienici, facilmente pulibili, quindi molto adatti per la cucina.

Oltre che per paraschizzi possono essere usati anche per top e lavandino, e il Fenix anche per le ante dei mobiletti.

(credit: fenixforinteriors.com; arredo3.it)

9 – CARTA DA PARATI

No, non sono impazzita, anche la carta da parati può essere usata come paraschizzi per la cucina!

Ovviamente non tutte le carte da parati sono adatte per questa funzione, ma ne esistono di quelle speciali adatte ad ambienti umidi come bagno e cucina appunto; di solito sono carte in fibra di vetro.

Ovviamente la carta da parati ha un impatto deciso e forte, quindi bisognerà avere una cucina dai colori più neutri e non troppo appariscente per non saturare troppo la stanza.

È la scelta ideale se si vuole creare il punto focale in quella zona specifica della cucina.

(credit: architonic.com; Miriam Yeleq)

10 – PARASCHIZZI MAGNETICO

Concludiamo con una chicca, il paraschizzi magnetico!

Nasce come avanzamento del paraschizzi in vetro, ma si può fare anche con Dekton, laminam e Neolith!

Nella parte retrostante di questi materiali sono messi dei magneti che consentono di attaccare degli appositi accessori potendoli spostare a piacimento, cambiando così la fisionomia del paraschizzi!

(credit: magnetolab.it)

Spero che questo articolo ti sia stato utile e ti sia piaciuto, nel caso fammelo sapere nei commenti!

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È davvero difficile poter avere una stanza intera da dedicare alla sala da pranzo, molto più probabile che faccia parte del soggiorno e spesso lo spazio non è molto.

Come sempre con qualche accortezza sarà comunque possibile trasformare la sala da pranzo piccola in una zona stilosa, elegante e funzionale!!

Vediamo insieme come fare!

1 – SCEGLI IL TAVOLO GIUSTO!

Il tavolo è la prima cosa a cui si sceglierà in base allo spazio della zona dove verrà posto.

Trattandosi di sala da pranzo piccola solitamente il tavolo rotondo è la scelta ideale:

– può ospitare più commensali, rispetto al tavolo quadrato dalle stesse dimensioni;

– La sua forma curva rende più facile la fruizione.

Il tavolo rotondo proprio grazie a questa sua forma “morbida” rende lo spazio visivamente più spazioso.

Inoltre, quando si hanno ospiti, l’atmosfera sarà più gradevole e intima perché tutti potranno vedersi e conversare.

Ancora meglio se il tavolo ha un unico perno centrale, renderà ancora più confortevole sedersi, non essendoci ostacoli tra le sedie!

Non solo, un solo perno centrale renderà il tavolo visivamente più leggero facendo sembrare la sala da pranzo più ampia.

(credit: stadshem.se; blog.westelm.com)

Nel caso tu avessi uno spazio più stretto e lungo il consiglio è di prendere un tavolo ovale!

Sarà funzionale come un tavolo rettangolare, ma la sua forma curva darà la stessa “morbidezza visiva” del tavolo rotondo!

Anche in questo caso avere un piedistallo centrale sarebbe auspicabile per un maggiore confort nel sedersi e per un minor peso visivo.

(credit: Amber Interiors; article.com)

Ovviamente non è obbligatorio “bandire” tavoli quadrati o rettangolari, l’importante sarà fare attenzione allo spazio circostante: bisogna riuscire a muoversi comodamente.

(credit: prettypennystyling; Fantastic Frank)

Se lo spazio è davvero molto piccolo potresti optare per tavoli pieghevoli o richiudibili che puoi aprire o chiudere a seconda delle necessità!

(credit: goodideatrade.com; Ikea)

Ci sono molte soluzioni che si possono utilizzare, la scelta dipenderà dalle dimensioni e dalla forma della sala da pranzo.

Quindi prima di tutto bisogna prendere bene le misure dello spazio dove mettere il tavolo e scegliere poi un tavolo adeguato che permetta di poter comodamente spostare le sedie!

(credit: kitesgrove.com; digsdigs.com)

Un’altra cosa importante è prendere un tavolo dalla struttura semplice e leggera e dai colori chiari per non appesantire visivamente lo spazio!

(credit: zdesignathome.com; westwingnow.de)

2 – SEDIE DIVERSE E MULTIFUNZIONALI

L’ho detto anche in altre occasioni: non è obbligatorio che le sedie siano tutte uguali, al contrario mixare tipi diverse di sedute rende l’ambiente più interessante!

Usare sedie dal colore e/o forma differente in una sala da pranzo piccola risulta davvero un’idea vincente:

– creerà un po’ di ritmo e attrattiva;

– dona versatilità

Potrai infatti usare le sedie anche in altri ambienti della casa, per altre funzioni senza che salti subito all’occhio che sono sedie “da tavolo”.

Può diventare una seduta in più in soggiorno, una sedia per la tua postazione lavoro e così via!

(credit: @solebich; missjettle.nl)

Scegli quindi sedie dalla struttura leggera, facilmente spostabili, tieni conto anche di come hai arredato le stanze vicine e ovviamente la palette colori.

Come per il tavolo strutture semplici e leggere aiuteranno a non appesantire lo spazio: se lo sguardo può passare oltre visivamente l’ambiente sembrerà più grande!

Per questo motivo sarebbe meglio evitare sedie dallo schienale alto e pieno, soffocherebbe la stanza.

(credit: Cote Interiors; article.com)

Se lo spazio è così piccolo che il tavolo occupa parte del passaggio, una buona idea è quella di usare sgabelli o panche che possono essere riposti sotto il tavolo quando non servono.

Questo darà maggior respiro!

(credit: elmueble.com; Ikea)

3 – PANCHE E SEDUTE A MURO

Quando lo spazio è risicato un’altra idea è quella di usare delle panche o cassapanche contenitrici!

Questo tipo di sedute renderanno la tua piccola sala da pranzo accogliente e intima!

Panche o cassapanche possono poi essere decorate con cuscini, per dare quel tocco in più e renderle più confortevoli.

(credit: nuura.com; roomfortuesday.com)

Puoi usare questo tipo di sedute in un angolo o, per i più fortunati, una zona finestrata.

Aggiungi poi delle sedie per completare l’arredo, vedrai che la sala da pranzo sarà davvero stilosa e accattivante.

Questa soluzione ti permette davvero di ottimizzare gli spazi!

(credit: Stephen Sills; Casework Interior Design)

4 – SCEGLI LA CORRETTA ILLUMINAZIONE

Una bella lampada che illumini bene il tavolo, sarà il perfetto completamento della sala da pranzo.

Trattandosi però di uno spazio piccolo bisognerà fare attenzione a non riempire troppo creando disordine e pesantezza visiva.

Se l’altezza lo permette si potrà usare un bel lampadario sopra il tavolo, che attiri lo sguardo, ma sia anche semplice e non appesantisca.

Una lampada a sospensione è ideale perché enfatizza le altezza facendo passare in secondo piano le dimensioni della sala.

(credit: Timber Trails Development Company; styleathome.com)

Per un buon confort visivo la lampada deve essere centrale al tavolo (dovrebbe lasciare almeno 15cm dai bordi), inoltre dovrebbe essere messa a 70-90 cm dalla superficie del tavolo.

(È una delle misure importanti di cui parlo qui!)

(credit: mullanlighting.com)

Se non Hai lo spazio sufficiente allora potresti pensare a lampade da muro estendibili, che puoi puntare sul tavolo quando serve.

Questo è ottimo se la tua piccola sala da pranzo è in un angolo e magari non hai un punto luce a soffitto.

La lampada a parete crea, inoltre, una interessante asimmetria che da un po’ di ritmo all’ambiente.

(credit: rawdesignblog.blogspot.com; discinteriors.com)

5 – USA COLORI CHIARI E ARREDI TRASPARENTI

Un tocco di colore per dare movimento e ritmo è sempre una buona idea, soprattutto in zone come la sala da pranzo che sono aree dedicate alla socializzazione.

Nonostante questo, quando si tratta di un ambiente piccolo è sempre bene che i colori chiari siano predominanti, sia sui muri, che per i mobili più grandi!

Questo aiuterà a dare la sensazione di ambienti più grandi e ariosi!

(credit: hello-hello.fr; Alison Damonte Design)

Un’altra bella idea è quella di usare arredi trasparenti, che sia di vetro o di acrilico.

Vedere oltre inganna visivamente la mente facedo percepire lo spazio più ampio.

Non esagerare però con questi elementi per non rendere l’ambiente troppo freddo!

(credit: Gina Sims Designs; younai.mfweb.club)

6 – ATTENZIONE ALLE TENDE

In spazi molto piccoli tende a drappeggio potrebbero essere troppo ingombranti e soffocanti, non per questo bisogna rinunciare alle tende.

Scegli tende a vetro, semplici pannelli o a rullo o, ancora, a pacchetto.

Questo ti permetterà di apportare colore e trame, senza appesantire.

Questo genere di tende esistono in una infinità di materiali: dal tessuto alle fibre naturali, dalla plastica al legno in caso di veneziane!

(credit: Hartleyhome; knowhowshedoesit.com)

Scegli la tenda che meglio si addice allo stile che hai scelto e ai colori che hai in casa!

Se lo spazio lo consente e preferisci le tende a drappeggio ricorda di appenderle il più vicino possibile al soffitto e falle toccare terra.

Questo, ancora una volta, aiuterà ad enfatizzare le altezze rendendo lo spazio visivamente più grande!

(credit: bujnie.pl; Joel Bray)

In generale scegli tende dai colori tenui, magari similari al colore dei muri, questo per creare meno bordi evidenti che creerebbero barriere che rimpicciolirebbero otticamente l’ambiente.

(credit: meadowblu.com; skgstore.com)

7 – CREA UN PUNTO FOCALE

Creare un punto focale serve a rendere l’ambiente ancora più interessante e particolare.

Non fa eccezione una sala da pranzo, anche se piccola!

Puoi creare un punto focale in modi diversi:

– Utilizzando la carta da parati:

La carta da parati potrebbe essere un ottimo elemento per creare un punto focale!

L’importante sarà di scegliere colori che non creino forti contrasti con il resto dell’ambiente.

Inoltre dovrai fare attenzione ai disegni e pattern: devono avere una dimensione che sia correttamente proporzionata al resto dello spazio.

Disegni troppo grandi soffocheranno, mentre troppo piccoli rimpiccioliranno la stanza.

Sono ottimi disegni dalle forma morbide, organiche, linee verticali o carte che diano un effetto tridimensionale.

(credit: digsdigs.com; ihstudio.fr)

– Usando un quadro

Se la carta da parati ti sembra troppo puoi usare un bel quadro.

Anche qui prendilo di una dimensione proporzionata ai mobili e allo spazio circostante.

In uno spazio piccolo meglio evitare la wall gallery, perché saturerebbe troppo, meglio un pezzo unico grande e ben scelto!

(credit: Nicole Fuller; kk.no)

– Usando la lampada

Tenendo a mente quello che abbiamo detto prima sull’illuminazione, un altro modo per creare un punto focale è quello di usare un lampadario particolare!

(credit: William Ventura; behance.net)

8 – PIANTE ALTE

Per quanto piccola possa essere la tua sala da pranzo sai che le piante sono essenziali.

Avvicinano alla natura, apportano texture e purificano l’aria.

Naturalmente puoi pensare ad un bel centro tavola con fiori, rami o foglie, sarà molto decorativo.

In aggiunta, però ti consiglio anche di vivacizzare l’ambiente con una bella pianta alta, come per il discorso del lampadario enfatizzerà le altezze.

Sono da preferire piante alte e strette, per non occupare troppo spazio, disturbando la circolazione nella stanza.

Mi raccomando di scegliere un bel vaso che possa valorizzare lo stile della sala da pranzo!

(credit: sjcampbell; maisondepax.com)

Spero che l’articolo ti sia piaciuto e ti sia stato utile!

Sentiti libero/a di condividerlo con chiunque tu pensi possa essere interessato, ne sarò onorata e mi aiuterà a farmi conoscere.

Se hai bisogno di una consulenza per casa tua non esitare a contattarmi!

Usare il nero in casa è diventato un vero trend negli ultimi anni!

Il nero è un colore davvero raffinato, classico, simbolo di eleganza e anche un po’ teatrale, drammatico.

Usare questo colore in casa aiuta a creare del dinamismo e rendere gli ambienti decisamente interessanti.

Vediamo insieme come portare in casa il nero.

– TOTAL BLACK

Chi ama questo colore può usarlo in tutta la casa, creando ambientazioni forti, ma anche molto eleganti e, se abbinate a qualche tocco di oro, anche molto lussuose.

A differenza del total white, è sconsigliabile un vero e proprio total black, meglio fermarsi ad un 80/90% di nero, per non rendere l’ambiente soffocante.

(credits: archiproducts.com; Dornbracht)

– DIPINGERE QUALCHE MURO

Senza dover arrivare all’estremo del total black è possibile comunque usare questo colore su qualche muro.

So che può spaventare, perché si teme di rimpicciolire l’ambiente, lo capisco.

In realtà potrebbe essere proprio un ottimo modo per rendere un ambiente più accogliente e intimo!

(credits: thenateshow.com; lovecreatecelebrate.com)

Il nero poi aiuta tantissimo a creare contrasto: qualunque mobile o complemento chiaro risalterà maggiormente con lo sfondo nero, rendendo la stanza ancora più interessante.

Può essere ideale usare il nero per creare un particolare punto focale, per esempio in soggiorno, nasconderesti la tv, creando un impatto visivo davvero unico.

(credits: pured.com; @homewithlindseyd)

Puoi anche creare gioco e contrasto usando porte nere oppure, se non vivi in condominio, anche finestre dalla struttura nera.

Quest’ultima si vede molto in America e forse in qualche vecchio casale, ma potrebbe essere un’ottima soluzione anche in altri contesti.

(credits: monicawantsit.com; studio-mcgee.com)

– ELEMENTI NATURALI

Dipingere qualche muro di nero ti sembra troppo? Puoi pensare di portare il nero con qualche elemento naturale come la pietra, il legno e il vimini.

E questi elementi li puoi usare come pavimento, oppure in qualche complemento di arredo.

Con la pietra puoi anche pensare al paraschizzi della cucina o al rivestimento della doccia.

(credits: Jane Peebles Interior Design; vivadecora.com.br)

Chi ama la pietra è spesso orientata a quella chiara, tipo il marmo di Carrara, ma esistono molte pietre nere, veramente belle ed eleganti!

Puoi anche pensare, con questi materiali, a complementi d’arredo come tavoli in pietra, panche in legno o ceste in vimini.

Daresti ai tuoi ambienti un tocco di classe, drammaticità e eleganza!

Il nero spaventa un po’ ma ricordiamoci che, come il bianco è un colore assolutamente neutro!

(credits: 1stdibs.com; coxandcox.co.uk)

– ARREDI E COMPLEMENTI

Parlando di arredi  potresti anche pensare ad usare qualche mobile, come delle consolle il coffee table, i mobili della cucina, o anche divano e poltrone.

Se hai paura di esagerare potresti pensare a circondare il tavolo da pranzo con sedie nere, per esempio!

Se l’area conversazione è in un soggiorno ampio potresti usare un tappeto nero per definirla, esalteresti ancora di più le sedute e il tavolino.

(credits: elmueble.com; ruggable.com)

Un altro modo fantastico per apportare tocchi di nero negli arredi è usarlo per le maniglie delle porte e delle ante, e magari nella rubinetteria sia della cucina che del bagno.

Se la usi nel bagno sarebbe ideale per rendere tutto più omogeneo anche usare altri elementi in nero, come il porta asciugamani e il portarotolo.

Fantastico se anche il bordo del box doccia fosse nero!

(credits: Sparrow Lane Interiors Inc.; @stavitisrael)

– OGGETTI E TESSILI

Se l’idea di usare il nero in casa ti stuzzica, ma hai paura di esagerare, puoi iniziare con piccoli tocchi!

Puoi usare qualche elemento decorativo come per esempio dei vasi, oppure usare i tessili come cuscini o il copriletto.

Ricordati solo di giocare anche con trame e materiali diversi: abbina il lucido all’opaco e usa trame lisce e più grezze…

(credits: 204park.com; etsy.com)

Puoi anche usare le cornici di quadri e foto, conferirai maggiore eleganza e raffinatezza.

Se poi usassi foto in bianco e nero sarebbe davvero il top!

Restando in tema cornici, potrebbe essere interessante avere uno specchio con cornice nera.

Un altro modo strepitoso di usare il nero a piccole dosi è di usarlo per esempio come bastone per le tende, o nelle luci: lampade e lampadari dalla struttura leggera in acciaio nero per esempio.

Di nuovo porterai un po’ di contrasto e dinamismo, ma anche eleganza e raffinatezza.

(credits: theblushhome.com; williamwoodmirrors.co.uk)

Ancora un po intimorito? Perché non usarlo nell’arredo per il tuo terrazzo? Inizia dall’esterno e poi portalo in casa a piccoli tocchi!

(credits: blog.casa.it; blog.kirklands.com)

– PICCOLA ATTENZIONE

Come ho accennato in uno dei punti precedenti il nero è un neutro e come tutti i neutri può essere caldo o freddo!

Quindi, a meno di non usare in casa il nero puro, questo è un elemento da considerare per dare il giusto mood all’ambiente.

Questo, ovviamente riguarda più che altro se si usa il nero come pittura però è un elemento da non sottovalutare, se vuoi saperne di più sui neutri ne ho parlato qui.

A prima vista i neri sembrano tutti uguali

Ma se li metti su un nero puro il sottotono si vedrà immediatamente!

 

Spero che l’articolo ti sia piaciuto e ti sia stato utile!

Sentiti libero/a di condividerlo con chiunque tu pensi possa essere interessato, ne sarò onorata e mi aiuterà a farmi conoscere.

Se hai bisogno di una consulenza per casa tua non esitare a contattarmi!

Arredare e illuminare correttamente il terrazzo, grande o piccolo che sia, è importante perché questo ambiente è ormai uno spazio fondamentale per la nostra casa.

Illuminarlo bene inoltre sarà un ottimo modo per creare atmosfera, rendendolo ancora più confortevole e accogliente, mantenendo un buon confort visivo anche la sera.

In commercio ci sono davvero tantissime proposte per l’illuminazione da esterno, c’è l’imbarazzo della scelta e illuminare un terrazzo diventa davvero un gioco da ragazzi!

Se sei in fase di ristrutturazione ovviamente ci saranno molte più possibilità, perché potresti studiare e installare dei faretti a pavimento, mettere più fonti luminosi sul muro o soffitto, se fosse un terrazzo coperto, e anche più prese.

Se il terrazzo non è da rinnovare, la maggior parte delle volte, si ha una fonte luminosa a parete o a soffitto (se il balcone è coperto), quando il balcone è piccolo e magari due o tre se il balcone è più grande.

In questi punti luce di solito si mettono delle applique da esterno.

Così facendo è possibile che il balcone sia sufficientemente illuminato, ma ammettiamolo, la maggior parte delle volte non è così invitante ed accogliente.

Come illuminare meglio quindi il terrazzo?

– FILI DI LAMPADINE E CATENE LUMINOSE

Esistono a corrente, a batteria e ad energia solare.

Nel primo caso ovviamente si sarà un po’ condizionati dalla posizione della presa elettrica.

Nel secondo bisognerà capire quanto vengono utilizzate per non dover cambiare le batterie troppo sovente.

Nel terzo bisognerà assicurarsi che prendano il giusto quantitativo di sole durante il giorno

Tra i tipi di fili di lampadine a corrente, esistono anche lampadine a sensore crepuscolare: se tieni l’interruttore acceso, queste si accenderanno al calare del sole mentre si spegneranno al sorgere del sole.

Nel scegliere le lampadine a led dovrai tenere presente 3 fattori:

– temperatura colore (espressa in gradi kelvin)
– potenza (espressa in lumen)
– grado di protezione IP

La temperatura colore ti serve per la tipologia di luce un po’ più calda o un po’ più neutra, la prima ideale per creare atmosfera, la seconda magari se si mangia!

La potenza, lo puoi immaginare, segnala quanto illumina la lampadina: più lumen, più potenza! Attenzione a non illuminare a giorno, perderesti un po’ di magia!

Il grado di protezione IP  è molto importante perché segnala la resistenza a umidità, sbalzi atmosferici e agenti atmosferici. Scegli quindi un grado di protezione alto!

Come mettere queste catene luminose?

L’ideale è fissarle in alto e creare una sorta di copertura luminosa!

Se hai una struttura tipo pergolato sarà facile e ti aggancerai a quella, se no bisognerà trovare dei sostegni.

Puoi anche avvolgerle alla ringhiera… il bello di questi fili che si adattano davvero a tutto!

(credits: shopee.com.br; statementstudiosco.wixsite.com)

Esistono poi anche delle “tende” luminose, con più lampadine, ma bulbi più piccoli, potrebbe essere carino appenderla alle pareti, soprattutto a quelle corte del terrazzo!

(credits: homishome.com; aliexpress.com)

– VASI E FIGURE LUMINOSE

Si trovano in commercio tante tipologie oggetti, fatti di materiale plastico traslucido che sono illuminate all’interno.

Solitamente hanno una batteria ricaricabile a corrente, ma ci sono anche quelli ricaricabili ad energia solare.

Molto comuni sono i vasi per le piante o elementi decorativi, ma trovi anche arredi come tavoli o pouf!

(credits: Plart design; Amazon)

Nella maggior parte dei casi puoi anche scegliere il colore della luce e cambiarlo.

Così oltre ad illuminare e arredare crei anche gioco!

(credits: freshpatio.com; newgarden.es)

– LANTERNE E PORTA CANDELE

È un classico che, oltre ad illuminare, regala un po’ di magia e decisamente crea atmosfera.

Decorano il terrazzo con stile ed eleganza.

Esistono davvero di tutte le forme, dimensioni e materiali e si possono mettere dentro candele (vere o a LED), ma anche piccoli fili luminosi a batteria.

Ce ne sono anche di lavorate che, una volta illuminate creano anche un affascinante gioco di luci e ombre e ne esistono anche ad energia solare!

(credits: Amazon)

Se hai manualità potresti pensare di creare tu stesso/a una lanterna, con le lattine, con i barattoli di vetro… oltre ad illuminare decorerai con qualcosa di unico!

Trovi molti tutorial su YouTube per creare qualcosa di originale e carino.

(credits: etsy.com; gofeminin.de)

Il bello delle lanterne è che non sono elementi fissi e quindi possono essere posizionate e spostate a seconda delle proprie esigenze!

Appendile alle pareti, al soffitto se ce l’hai, oppure mettile per terra, negli angoli o magari un trio vicino alle sedute!

(credits: luminalpark.com; decorfacil.com)

– IDEA ORIGINALE IN PIÙ

E se ti dicessi di usare un camino?

Ebbene sì, potresti pensare ad un piccolo braciere oppure ad un camino a bioetanolo, che non crea fumo.

Entrambi esistono in varie forme e dimensioni e ovviamente ci sono anche quelli portatili.

La fiamma è ha un potere rilassante e rende l’ambiente davvero suggestivo!

(credits: casaegiardino.it; archiproducts.com)

Per un ambiente davvero invitante, rilassante e, perché no, un po’ magico, potresti pensare di illuminare il terrazzo mixando tutte le tipologie di luci che abbiamo visto.

Il tuo terrazzo, anche se fosse piccolo, diventerà la tua oasi dove poter ricaricare le pile e/o godere di bei momenti in compagnia!

(credits: moovdesign.it; enfemenino.com)

Tu come hai illuminato il tuo terrazzo? Fammelo sapere nei commenti!

Spero che l’articolo ti sia piaciuto e ti sia stato utile!

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Hai un pilastro che vorresti nascondere più o meno in centro alla stanza?!

Non è raro che in una stanza ci sia un pilastro, chiamata anche colonna, e purtroppo, vuoi perché è portante, vuoi perché ci passano dentro gli impianti, magari condominiali, non è spostabile!

Spesso e volentieri questo pilastro è proprio dove non dovrebbe essere, creando qualche problema nella sistemazione degli arredi…

Sei anche tu in questa situazione? Vediamo allora insieme 18 soluzioni per nascondere, o comunque camuffare, un pilastro.

La scelta della soluzione giusta dipenderà ovviamente dalla posizione del pilastro e soprattutto dallo stile scelto per la casa.

– RIVESTILO – DECORALO

Uno dei modi più semplici per nascondere o camuffare un pilastro è quello di rivestirlo e lo si può fare in molti modi:

1 – Pietre – legno – corda

Il rivestimento serve a rendere più gradevole la vista del pilastro e si possono scegliere per questo proposito diversi materiali, come il legno, la pietra o anche la corda!

Quest’ultima è una soluzione che si vede sempre più spesso, però non è adatta a chi avesse gatti in casa!

La scelta del materiale naturalmente dipenderà dallo stile della casa!

(credits: El mueble; Sylvia Kean)

Se questo elemento di copertura, poi fosse ripreso in altre parti della stanza questo renderebbe il tutto decisamente più uniforme.

Se il pilastro è in soggiorno e usi la pietra per rivestirlo potresti, per esempio, usarla anche per la parete dietro al divano.

Creeresti un po’ di contrasto e di gioco.

Lo puoi fare anche se non hai uno stile rustico in casa, dipingendo di bianco i mattoni.

(credits: Brando concept)

2 – Piante

Perché non mettere alla base un bel vaso con una pianta rampicante?

Il verde in casa è molto importante e con la scusa di nascondere il pilastro, quello potrebbe essere davvero un buon posto per una pianta!

Potresti addirittura ingrandire la base per creare un vaso integrato…

(credits: Nature at Work Ltd; Brian factory)

3 – Specchi

Si vede spesso più che altro in ambienti commerciali, ma in effetti potresti pensare di rivestire il tuo pilastro con degli specchi!

Se l’ambiente è piccolo sconsiglio di specchiare completamente tutte e quattro le pareti, meglio magari mettere degli inserti,  oppure comunque un solo lato, risulterà meno pesante.

(credits: Felippi Wyssen; © Jose Hevia)

4 – Lavagna

Questa soluzione è bellissima soprattutto se il pilastro è nei pressi della cucina.

Puoi usare una speciale pittura, una lavagna auto adesiva oppure ricoprire con vera pietra lavagna.

Quest’ultima soluzione sicuramente più cara, ma è anche quella che da le prestazioni migliori.

È una soluzione fantastica se hai dei bambini, ma, ammettiamolo, non solo per loro!

(credits: Jessica Isaac; M.O.B Interior Designs)

5 – Su misura

C’è la possibilità di fare dei rivestimenti decorativi su misura con materiali particolari come il corian, il gesso, lamiere verniciate e ovviamente il cartongesso

Con il cartongesso è più difficile, bisogna trovare il professionista giusto, ma con gli altri materiali è sicuramente possibile ottenere forme circolari!

Con le lamiere si possono avere creare, con il taglio laser, i più svariati motivi!

Si può anche pensare di prevedere una retro illuminazione, il pilastro così diventerà un pezzo unico, magari il focal point!

(credits: Associated Fabrication; bascan.com.tr)

6 – Grezzo

Se hai scelto uno stile industrial, ma non solo, potresti anche pensare di tagliere l’intonaco e lasciare il cemento grezzo.

Diventerà un elemento decorativo che darà maggior risalto allo stile scelto!

(credits: semerene.com; abaton.es)

7 – Artistico

Sempre tenendo presente lo stile della tua casa potresti decidere di decorarlo vuoi con disegni, vuoi con basso rilievi.

Potresti renderlo floreale o una antica colonna della Magna Grecia!

Non limitare la tua fantasia!

(credits: favim.com; eleni-srl.it)

– COLLEGALO ALLA PARETE VICINA

Se il pilastro non è troppo lontano dalla parete è possibile collegarlo ad essa e, anche qui i modi sono svariati:

8 – Mensole

È la soluzione più facile, collegare pilastro e muro con delle mensole che creino una libreria!

Il pilastro così non sarà più un elemento a se stante, ma sarà un tutt’uno con la parete, risultando così decisamente meno invasivo.

(credits: Heimai;  Serena Mitnik-Miller & Mason St Peter)

9 – Struttura in cartongesso

La stessa cosa può essere fatta, anziché con mensole con una struttura, a giorno o meno, in cartongesso

(credits: femkeido.nl;lascositasdebeacheau)

10 – Pannelli divisori

Se il pilastro si trova in un  open-space, vicino all’entrata potrebbe essere un ottima idea aggiungere pannelli divisori per creare una delimitazione dei due ambienti.

Questi pannelli potrebbero anche avere una consolle integrata o, perché no una bella panca!

(credits: @yuchenchou58; El mueble)

11 – Nicchie

Se lo spazio tra il pilastro e il muro è minimo potresti pensare, sempre con il cartongesso di collegarlo al muro creando delle piccole nicchie, magari illuminate.

Potrebbe essere il posto giusto per esporre qualche bell’oggetto.

(credits: hotcore.info; designandmore.it)

12 – Mobile contenitore

Siccome lo spazio per riporre, lo sappiamo bene, non è mai sufficiente, lo spazio tra colonna e muro potrebbe contenere un bel mobile contenitore.

L’ideale è che questo mobile arrivi fino a soffitto in modo che il pilastro sembri una spalla.

Questo crea una continuità visiva che mimetizzerà ancora di più il pilastro.

(credits: Cose di casa; Morgan Williams)

– SFRUTTALO

Se la distanza dal muro è troppo grande non resta che sfruttarlo e renderlo un arredo lui stesso o almeno un elemento creato ad hoc, anche qui ci sono vari modi per farlo:

13 – Mensole

Il fatto di non poter arrivare alla parete non significa dover rinunciare alle mensole!

Basterà infatti circondare il pilastro con mensole a sbalzo!

Si possono anche mettere mensole più lunghe solo su due lati e attaccarle al soffitto con dei cavi.

(credits: apartmenttherapy.com; Enrico Massaro architetto)

14 – Nicchie

Se le mensole non piacciono si possono creare delle nicchie realizzando attorno al pilastro una struttura in legno o in cartongesso.

La scelta dipenderà sempre dallo stile scelto, il cartongesso darà visivamente una continuità con gli altri muri.

(credits: cose di casa; Form 8 Studio)

15 – Costruirci intorno un mobile contenitore

Un’altra idea, soprattutto se il pilastro si trova nell’ingresso o nel soggiorno, è quella di costruire intorno al pilastro un sistema di armadiature.

Così facendo nasconderesti completamente il pilastro ricavando un piccolo guardaroba per cappotti e borse!

(credits: gaiamiacola.it)

16 – Rendilo un elemento decorativo

Un’altra idea originale è quella di integrare nel pilastro la luce a led, così da farlo sembrare un elemento messo lì di proposito.

Se non fosse facile intervenire direttamente sul pilastro, si potrà sempre farsi aiutare da una struttura in cartongesso in cui integrare, appunto i tagli di luce.

(credits: Silvia Panaro archittettura e design; pinterest)

17 – Duplicarlo

Può sembrare una follia, ma crearne uno identico finto può davvero essere d’aiuto per mascherare il pilastro.

Tra l’altro, se il pilastro si trovasse in un open-space il lo spazio tra i due pilastri potrebbe essere utile per riempirlo con mobili bifacciali.

Sarebbe un modo per dividere le due funzioni e avere un mobile di servizio che serva ad entrambi gli ambienti.

(credits: Atelier blanco; firasf.com)

18 – RENDILO PARTE DELL’ARREDO

L’ultimo modo per nascondere un pilastro, e forse il più semplice, è quello di renderlo parte integrante dell’arredo, affiancandolo ad uno di essi.

Così facendo il pilastro verrà percepito come spalla di questo arredo.

Appoggiaci il divano, definendo così maggiormente il suo spazio, oppure un tavolo.

Ancora, se il pilastro fosse in cucina potresti integrarlo o affiancarlo all’isola o penisola, questo soprattutto se ci fosse una buona distanza tra pilastro e parete cucina.

(credits: Casa F/H; Niall McDiarmid)

 

Come vedi ci sono molti modi per nascondere un pilastro, per cui se cerchi casa e ne trovi una con questo elemento non abbatterti, usa un po’ di immaginazione e sfruttalo a tuo vantaggio!

Se hai un pilastro in casa e lo hai camuffato in una maniera ancora differente, fammelo sapere nei commenti!

Spero che l’articolo ti sia piaciuto e ti sia stato utile!

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Oggi volevo tornare sull’argomento Elementi di design parlando di sedute particolari e famose!

1 – POLTRONA SACCO ZANOTTA

Ideata da Franco Teodoro, Cesare Paolini e Piero Gatti nel 1968 per il produttore Zanotta, Sacco è un’icona della Pop art che ha rappresentato il concetto di libertà totale.

Già prima del 1968 esistevano sei prototipi di questa seduta che inizialmente doveva essere un involucro trasparente contenente del liquido.

Risultando però difficile da riempire e troppo pesante, si passò ad utilizzare palline di polistirene espanso ad alta resistenza, con rivestimento in tessuto o in pelle.

Non avendo nessun tipo di struttura, né sostegno, poteva prendere qualunque forma desiderata!

(credit Zanotta)

Esiste in tre grandezze e in una varietà di colori.

Il 9 settembre 2020 riceve il premio compasso d’oro alla carriera, premio dato a quei prodotti che hanno fatto e continuano a fare la storia del design.

Ha ottenuto diversi riconoscimenti tra i quali la Selezione Compasso d’Oro nel 1970 e il Premio Bio 5 a Lubiana nel 1973.

È una delle sedute più imitate al mondo, ed inserita nelle collezioni internazionali di arte contemporanea di molti musei.

(credit Zanotta)

2 – SEDIE HIM/HER

Disegnate nel 2008 da Fabio Novembre per Casamania è una rivitazione audace e provocatoria della Panton chair: schienale e sedile mostrano le forme di un corpo nudo, femminile o maschile.

La forma delle sedie, realizzate in polietilene mediante stampaggio rotazionale, deriva dalla scansione tridimensionale di due sculture i gesso!

“Adottano corpi scolpiti come modelli di seduzione nudi ma non ne provano vergogna”. Cit. Fabio Novembre.

Sono sedie davvero uniche e insolite che si posizionano al confine tra arte contemporanea e design industriale, sono vere e proprie sculture!

Esistono in versione opaca e lucida.

La versione lucida ha una gamma di colori più ampia, ma quella opaca è adatta anche per l’esterno.

(credit: Casamia)

3 – POLTRONA NEMO

Disegnata da Fabio Novembre nel 2010, per Driade, la poltrona Nemo è una grande maschera in cui rifugiarsi.

Come le sedie Him/Her queste poltrona esalta la figura umana, è un volto dai tratti classici, una figura umana che propone una bellezza mitizzata come nell’antica Grecia!

Il nome è significativo: Nemo, ovvero nessuno, nome che Ulisse usò per scappare dal ciclope.

La poltrona Nemo è una maschera che copre il viso ed è l’archetipo del volto umano che cela chi siede al suo interno.

Esiste in versione fissa e girevole e in una varietà di colori, il suo design originale, quasi una scultura, fonde design e arte contemporanea.

È una poltrona maestosa può essere esposta come un’opera d’arte!

(credit: Studio Venturoni; Driade)

Alcune curiosità:

– In occasione della Milano Design City che si è svolta lo scorso mese di Ottobre, per festeggiare il decimo anniversario di questa poltrona è stata presentata l’installazione NEMO, OMNI. La poltrona è stata proposta in cinque colorazioni Skin Tone soft touch con l’obiettivo di promuovere l’inclusività e l’eguaglianza.

– La poltrona è presente nella serie tv “Arsène Lupin” lanciada da Netflix nel 2020, non come semplice complemento d’arredo, ma come elemento che nasconde o rivela l’identità del protagonista!

(credits: Driade; Netflix)

4 – POLTRONA GETSUEN

Cambiamo genere con la poltrona Getsuen progettata negli anni 90 dal  designer giapponese Masanori Umeda per Edra.

È una poltrona a forma di fiore (nello specifico la campanula cinese) è espressione della voglia di riconnettere il design alla natura.

La forma è delicata, con una superficie vellutata che vuole dare la sensazione dei petali.

La struttura invece è solida e in acciaio presso formato, riempito poi di poliuretano espanso.

È dotata di ruote posteriori (spesso dipinte di verde come un vero fiore) per consentire di spostarla facilmente.

Esiste in vari colori, è davvero originale e può dare quel tocco in più all’ambiente, diventandone magari il punto focale!

Curiosità Getsuen significa “giardino con la luna piena”!

(credit: Edra; Tommasini arredamenti)

5 – POLTRONA ROSE CHAIR

Stesso designer, stessi anni, stessa casa produttrice della poltrona Getsuen, ma fiore diverso, questa volta è una rosa!

Perfetto connubio tra design ed eleganza, la Rose Chair ha una struttura in metallo modellato con piccole sagomate in legno.

Anche la sua imbottitura, come quella della Getsuen è in poliuretano espanso, con anche ovatta sintetica.

Gli accoglienti petali sono sagomati in legno e rivestiti di velluto, per ricordare la sofficità di una rosa.

Questi petali sono realizzati uno per uno a mano!

Le gambe sono in alluminio tornito, spazzolato e verniciato con finiture trasparenti essiccate in forno.

Anche questa poltrona esiste in una varietà di colori e anche in pelle color oro!

(credit: Edra; Carola Vannini)

6 – DIVANO BOCCA

Concludo con un divano icona pop: il divano Bocca di Gufram ideato da Studio 65 negli anni 70!

È una vera a propria bocca disegnata che fa incontrare design e pop art.

Fu concepita per il centro benessere di Milano Contourella di Marilyn Garosci e editata in numero limitato.

In barba a tutte le previsioni per cui nessuno avrebbe scommesso sul suo successo, questo divano è diventato un vero cult!

Le labbra sono quelle di Mae West, attrice americana degli anni 30 e 50. Dalì la ritrasse e da quel ritratto le labbra dell’attrice divennero divano!

Per creare questo divano si sperimenta un materiale usato come isoalte nell’industria dei trasporti: il poliuretano espanso a portata differenziata!

Viene poi rivestito in un tessuto elasticizzato rigorosamente rosso!

Nel 2008 nascono anche le versioni Pink Lady in fucsia e dark lady in nero, quest’ultima rigorosamente con piercing a misura!

È esposto al Louvre, al Museum of Applied Art and Science di Sydney e al Design Museum di Monaco.

(credit: Courtesy of Behomm; Gufram)

 

Spero che questo articolo sulle sedute particolari e famose ti sia stato utile e ti sia piaciuto, nel caso fammelo sapere nei commenti.

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Vorresti nascondere la tv perché ti sembra che rovini un po’ lo stile del tuo soggiorno?

Questo articolo allora fa per te!

La televisione è un oggetto che praticamente tutti abbiamo in casa, sicuramente in soggiorno, ma a volte anche in cucina e in camera!

Ma ammettiamolo, non è tutta questa grande bellezza e, in certi casi, potrebbe anche essere un elemento di disturbo nel design che abbiamo creato.

Vediamo quindi oggi alcuni modi per nascondere, o quanto meno mimetizzare, la tv!

1 – CHIUDERLA IN UN’ARMADIATURA

È un classico che tra l’altro ti permetterà anche di avere altro spazio per riporre, sempre indispensabile in una casa.

Era un trucco usato anche con i vecchi televisori a tubo catodico!

(credits: housebeautiful.com; The Dormy House)

Con un’armadiatura classica, ovviamente diventa complicato quando il televisore è particolarmente grande!

In questo caso sarà necessario una struttura fatta apposta, magari con pannelli scorrevoli integrati magari in una libreria.

(credits: kove.com; apartmenttherapy.com)

2 – USA MECCANISMI A SCOMPARSA

Un’alternativa a quella appena proposta è quella di nascondere la televisione in consolle o cassettoni che vengono motorizzati.

Questo permette di mostrare o occultare all’interno del mobile la tv a seconda dell’esigenza.

Con questa tecnica si può pensare anche di creare una contro soffittatura ad hoc dalla quale si po’ far scendere la tv

(L’azienda Lift-tech propone tutti questi generi)

(credits: projets.cotemaison.fr; arrangementhome.com)

3 – USA IL COLORE

Un’altra idea davvero semplice, ma molto efficace, è quella di usare il colore; come sai il colore è un ottimo alleato per il design d’interni!

Puoi usare questo metodo sostanzialmente in tre modi:

– usare altri elementi neri nella stanza, la televisione così si confonderà un po’ con questi elementi!

Un esempio molto semplice potrebbe essere quello di circondare la televisione con quadri e foto dalle cornici nere!

(credits: apartmenttherapy.com; @colorful._dreams)

– dipingere la parete, o una porzione di essa con un colore scuro!

Questo renderà la televisione meno visibile e potrebbe essere anche un modo per creare un punto focale!

(credits: pured.co; @rcpa)

– se dipingere la parete ti sembra troppo potresti comunque pensare ad una scaffalatura più scura.

Sarà meno impattante rispetto al muro, ma sicuramente assolverà al compito di mascherare la tv.

(credits: inmyroom.ru; Adrienne Breaux)

4 – DIETRO UNO SPECCHIO

È un’idea originale incorniciare la tv con uno specchio!

Da spenta la tv sarà uno specchio a tutti gli effetti, mentre da accesa si vedrà benissimo.

Esistono anche specchi con tv incorporata!

Ci vorrà un minimo di accortezza a dove si posiziona, ovviamente, perché rifletterà, anche  tv accesa, di più si quanto non rifletterebbe la televisione di suo.

(credits: seura.com; laurelberninteriors.com)

5 – DIETRO UN QUADRO

Se lo specchio non è di tuo gradimento potresti copiare il principio, ma nascondere la tv dietro ad un quadro!

Puoi pensare di prendere un quadro leggero con una cornice rofonda che ti consenta di appoggiarlo al televisore.

Oppure, decisamente più pratico, avere un meccanismo (magari motorizzato) che ti permetta di farlo scorrere su un lato, aprirlo o alzarlo…

(credits: diynetwork; minted.com)

In alternativa, se ti piacciono i poster o le cartine geografiche, puoi pensare di appenderne una sopra la televisione che puoi srotolare e arrotolare all’occorrenza!

(credits: homelovestories.com)

6 – COMPRARE UN TELEVISORE DI DESIGN

Ormai in commercio ci sono televisori che oltre ad essere tecnicamente all’avanguardia sono anche molto più estetici.

Samsung per esempio ha creato “the frame” un televisore che da spento si trasforma in quadro!!

Ha una cornice personalizzabile e quando si spegne si attiva la funzione Art Mode, riproduce la tua collezione d’arte personale che prende vita con eleganza, secondo il tuo stile e in armonia con i tuoi spazi.

(credits: Bang & Olufsen; Samsung)

NB: ATTENZIONE ANCHE AI CAVI!!!

Nascondere la televisione non servirà a molto se poi i cavi sono alla vista!

Se la televisione è appesa al muro e i cavi sono fuori usa una canalina da dipingere dello stesso colore del muro per mimetizzare il più possibile!!

(credits: sunhotsell.com)

Spero che questo articolo su come nascondere la tv ti sia stato utile e ti sia piaciuto, nel caso fammelo sapere nei commenti.

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