Immagina di dover comprare un paio di scarpe.
Sei indecisa tra due modelli, così chiedi a una tua amica di darti un parere.
Lei, dunque, dopo averti vista con entrambi i modelli di scarpe, senza ombra di esitazione ti consiglia il primo paio.
“Sono bellissime e ti stanno davvero bene, sembrano fatte su misura per te”
Tu ti trovi in parte d’accordo con la tua amica, quelle scarpe sono davvero favolose.
Tuttavia, camminandoci un po’ ti rendi ben presto conto che, per quanto esteticamente belle, quelle scarpe non ti facciano provare le sensazioni che vorresti.
Magari è solo un leggero fastidio al piede, oppure semplicemente quel modello non ti fa sentire completamente a tuo agio mentre lo indossi.
La tua amica però insiste perché tu scelga il primo modello, il quale, secondo lei, è il migliore dei due.
E alla fine?
Scommetto che faresti di testa tua e, dopo aver ringraziato educatamente la tua amica per il parere, sceglieresti il secondo paio di scarpe.
Sì, perché la scelta di un accessorio così importante, che devi indossare tutti i giorni, spetta solamente a te.
E non permetteresti a nessuno di scegliere al tuo posto.
Sei d’accordo?
Ma se non permetteresti a nessuno di scegliere al posto tuo le tue scarpe, lasceresti che un’altra persona si occupi dell’aspetto estetico della TUA casa?
L’altro giorno una mia cliente mi ha contattato per un consiglio riguardante la sua sala.
Le sembrava spenta e non vi si sentiva pienamente rappresentata.
Ci siamo quindi accomodate in cucina per parlarne e per capire con precisione quello che voleva e come voleva sentirsi in quell’ambiente.
Entrando in cucina mi ha raccontato di aver buttato giù un muro per unire la cucina e la sala da pranzo, in modo da avere un ambiente più confortevole e luminoso, adattandolo così alle sue esigenze.
Ma la parte della cucina su cui si era trovata maggiormente a discutere con il suo architetto era stata la zona del lavandino.
L’architetto sosteneva che fosse meglio usare la tinta lavabile come paraschizzi, invece delle piastrelle.
A suo parere la cucina sarebbe apparsa molto più bella esteticamente con la tinta lavabile.
Quando la mia cliente lo ha informato di preferire le piastrelle, lui non si è scomposto e ha continuato ad insistere con la sua idea.
Voleva imporre a tutti i costi il suo gusto personale.
In altre parole, voleva scegliere le scarpe per lei.
E alla fine?
Esatto, la mia cliente ha fatto di testa sua e ha scelto le piastrelle.
Non si fidava della tinta lavabile e sicuramente si sarebbe poi trovata a disagio a cucinare con quella.
Con questo non voglio assolutamente dire che i consigli siano inutili, anzi.
Vanno però dati solo dopo avere capito davvero chi è la persona, quali sono le sue esigenze e il modo in cui intende VIVERE la propria casa.
Perché la casa è un po’ come un abito su misura che costruisci su te stessa.
Solo tu puoi avere idea di quello che ti possa far sentire bene e rappresentare al 100%.
E devi partire da questo per realizzare la casa dei tuoi sogni.
Stiamo parlando del luogo in cui passerai la tua VITA.
Come ti sentiresti se fosse costruita secondo i gusti di qualcun altro?
Rischieresti di arrivare a casa ogni giorno, sederti sul divano e vivere come se fossi a casa di uno sconosciuto.
È per questo che io, prima di ogni altra cosa, provo a scoprire qualcosa di più sulla persona che ho davanti.
Non si tratta, semplicemente, di arredare una casa.
Si tratta di costruire l’ambiente in cui tu dovrai vivere la tua vita.
Cosa c’è di più importante?
Così, cerco sempre di capire quali sono i loro desideri personali e le esigenze specifiche di ogni persona.
Perché ogni cliente è diversa e ha un modo particolare di sentirsi a casa.
E tu?
Qual è il tuo modo di sentirti a casa?
Se ti va di raccontarmelo, ti basta mandarmi un messaggio.
Insieme cercheremo di capire come costruire intorno a te la casa che hai sempre sognato.